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CENNI STORICI

La leggenda avvolge tuttora di mistero l’origine del nome del formaggio "Castelmagno" che potrebbe derivare dal nome del Santuario di San Magno, edificato in memoria di un soldato romano martirizzato sulle cime circostanti, oppure da quello dell'imperatore Carlo Magno, grande estimatore del formaggio. Come pure i Papi di Avignone.

A transazione di una lite sugli alpeggi, con sentenza arbitrale del 1277, il Marchese di Saluzzo obbligava il Comune di Castelmagno a versare un canone annuo rappresentato da sette forme di formaggio Castelmagno, d'Alpeggio naturalmente. La forma di formaggio rappresentava una unità di scambio e valeva circa dodici denari.

Il possesso di alcune forme di Castelmagno fu pretesto per una guerra tra Cuneo e Saluzzo, guerra che durò - si racconta - trent'anni, uno per ogni forma di formaggio contesa. Cinque secoli più tardi un decreto di Vittorio Amedeo II di Savoia ordinerà "la regalità di rubbi nove di formaggio" e nell'Ottocento il Castelmagno si afferma in Europa.

L'Ottocento è l'epoca d'oro di questo prestigioso formaggio: il CASTELMAGNO diventa il re dei formaggi italiani e compare nei menu dei più prestigiosi ristoranti di Londra e di Parigi.

Poi inizia la decadenza e con le guerre e lo spopolamento della montagna degli anna '60 il Castelmagno ha rischiato seriamente di scomparire.

La ripresa produttiva avviene a partire dai primi anni '80 grazie al compianto sindaco Gianni de Matteis che ottiene, tra le prime in Italia, la D.O.C.

Oggi il formaggio in commercio è spesso prodotto industrialmente in caseifici di valle ma ci sono ancora malgari che rispettano i principi storici di produzione tramandati oralmente di padre in figlio.

La nostra azienda è nata nel pieno rispetto della tradizione e la nostra missione è riscoprire e tutelare i veri gusti, profumi ed aromi di questo straordinario prodotto caseario.